Come stimolare i sensi con una visita al giardino botanico

Tempo di lettura medio: 10 minuti

Macro su dei fiori - Stimolare i sensi visitando un giardino botanicoSalve e benvenuti in questo nuovo post!
Due settimana fa abbiamo trattato degli effetti positivi del sole primaverile (sebbene nell’ultimo periodo sembra essere in estate inoltrata!) e questa settimana integriamo il nostro benessere cercando di stimolare i sensi ed il cervello con un’attività estremamente piacevole e che sicuramente molti di noi sottovalutano (non sapendo cosa si perdono): una visita al giardino botanico.

Per questo articolo ho preso spunto dalla piacevolissima gita che ho fatto un mese fa al giardino botanico “La Cutura”, in Salento, nei pressi di Giuggianello. Mai mi sarei aspettato di trovare una tale ricchezza di flora (e anche di fauna) così vicino casa mia. Se volete approfondire potete consultare la mia recensione su tripadvisor (e non solo la mia). Inoltre tutte le foto nell’articolo sono scattate da me all’interno del giardino, per farvi un’idea di quello che vi aspetta!

Ma bando alle ciance e iniziamo a trattare il focus del nostro articolo: stimolare i sensi è un’attività particolarmente utile (sempre se eseguita nella maniera giusta e moderatamente) perchè mantiene il cervello giovane, attivo e aumenta i nostri livelli di benessere generale; scopriamo insieme perchè la natura ci offre spontaneamente la migliore stimolazione che possiamo ricevere.

Stimolare i sensi è ciò che la natura fa meglio

Foto in una foresta - Stimolare i sensi visitando un giardino botanico

State passeggiando e la luce filtra dolcemente fra i rami degli alberi, donando un leggero tepore all’ambiente senza però surriscaldarvi (a meno che non siate nella foresta amazzonica). Nell’immaginario ideale c’è anche una leggera brezza che oltre a regolare la temperatura vi dona una piacevole sensazione, come se l’aria vi stesse accarezzando. Esatto, il senso che state stimolando primariamente in questo caso è il tatto, sebbene la luce e il vento abbiano un’influenza  anche sulla vista e sull’olfatto. 

Gli uccellini cinguettano e molto probabilmente state camminando su dell’erba, su delle radici o su un manto di foglie cadute. In questo caso state stimolando il vostro udito, perchè oltre agli uccellini le foglie calpestate fanno rumore. E state stimolando anche la vostra “propriocezione” (e questa non ve l’aspettavate).  La propriocezione è il senso della contrazione muscolare e della posizione dei vostri arti nello spazio non assistita della vista. È quella cosa che vi permette di sapere dove si trova il vostro braccio anche se è sotto le coperte e che spessissimo diamo per scontato. Collaborando strettamente con il senso dell’equilibrio e con la capacità di muoversi, la propriocezione è stimolata tanto più il percorso è accidentato e vi richiede ad esempio di arrampicarvi o di equilibrarvi su una superficie irregolare.

Abbiamo così visto in una carrellata veloce come anche gli aspetti dati più per scontato servono a stimolare i sensi (escluso il povero senso del gusto, che però non va dimenticato del tutto in quanto in realtà, come vedremo, è strettamente legato al senso dell’olfatto). Andiamo adesso a studiare più nel dettaglio in quale maniera ogni senso può beneficiare dal contatto con la natura.

Vista: colori e luce naturale

Pianta fiorita - Stimolare i sensi visitando un giardino botanico

Abbiamo già trattato ampiamente in un articolo precedente gli effetti positivi della luce del sole primaverile, ma per un breve riepilogo ricordiamo che aiuta a stabilizzare il ciclo sonno-veglia, migliora l’umore, facilita l’assorbimento della vitamina D e aiuta anche la concentrazione!

Parliamo invece più approfonditamente di un aspetto particolarmente interessante e con diversi risvolti anche in ambiti come il design: stimolare i sensi attraverso i colori.

Il 99% dei meccanismi che potete rilevare in natura (anche nel vostro corpo) ha un qualche tipo di funzione evolutiva: uno fondamentale per i fiori è l’essere particolarmente colorati e profumati proprio allo scopo di attirare le api, le quali, nutrendosi con il polline e poggiandosi sugli altri fiori, aiutano poi la riproduzione delle piante.

Fatta questa premessa, dobbiamo specificare che è credenza comune che i colori abbiano la funzione di cambiare in qualche modo le nostre emozioni. Questa credenza non è del tutto errata se la consideriamo da due punti di vista:

  • Se consideriamo l’aspetto psicofisiologico, secondo alcune ricerche1  non è la tonalità del colore ad elicitare in noi reazioni emotive, ma il grado di saturazione e luminosità che presenta. Sì, mi dispiace dirvelo, ma il blu è più rilassante solo perchè ha un livello di luminosità e saturazione inferiore, al contrario il rosso vi sembra particolarmente stressante perchè è più luminoso e saturato (e questo spiega perchè ad esempio il porpora non è eccitante come il rosso vivo).
  • Se consideriamo l’aspetto semantico, quando nella nostra mente richiamiamo un colore siamo portati automaticamente ad associarlo a delle immagini o a delle parole che possono avere una valenza emotiva culturale o personale. Per questo può darsi che dicendo Blu qualcuno mi risponderà notte, qualcun’altro mare e potrà richiamare un ideale comunque di rilassamento perchè culturalmente si ritiene il blu un colore rilassante. Se invece dico Rosso qualcuno potrà dire sangue e spesso si pensa che sia il colore dell’aggressività, da cui deriva l’emozione della tensione e dell’ansia associata a questo colore.

Cosa voglio dire con questo sproloquio lunghissimo? Che passeggiare in mezzo ai fiori che presentano colori così sgargianti, di norma, al di là della piacevolezza di una visione così bella, ci porta anche a sentirci più felici carichi e attivi, in particolare grazie alla saturazione e alla tinta naturale che il sole dona ai colori quando li illumina direttamente. Al contrario, le tonalità tenui e i ridotti livelli di luminosità di una foresta possono portarci a sentirci piacevolmente rilassati.

Olfatto e gusto: aromaterapia ed emozioni

In genere l’aromaterapia va particolarmente di moda nei centri benessere, perchè pare che l’uso di oli essenziali possa aiutare a rilassarsi particolarmente. Sì, ma per quale motivo?

Questo perchè il nostro sistema olfattivo ha una strettissima connessione con il sistema limbico (vi ricordate? Ne avevamo già parlato nell’articolo sulla cultura della lamentela), una parte più antica a livello evolutivo del nostro cervello che si occupa di gestire la memoria, le emozioni, l’apprendimento, ecc.

Il sistema olfattivo infatti ha un’importantissima funzione evolutiva per noi: sebbene la memoria degli odori funzioni in maniera abbastanza differente dagli altri tipi di memoria, è particolarmente lenta a decadere e si connette molto facilmente alle informazioni di tipo emozionale. Un esempio fondamentale è l’odore di bruciato: è per noi fondamentale riconoscerlo e reagire emotivamente il più velocemente possibile per evitare danni.
Per questo gli odori possono aiutarci molto facilmente a richiamare ricordi anche molto vecchi e personali e le emozioni ad essi associati! 

Alcuni odori particolarmente gradevoli possono così elicitare in noi sensazioni di rilassamento e piacere, mentre altri (come gli odori disgustosi) possono farci ritrarre, richiamare reazioni sgradevoli e soprattutto scatenare il disgusto, reazione che ad esempio ci fa passare l’appetito al fine di proteggerci da una possibile intossicazione. 

Ed è in questo breve contesto che ricade il gusto: sebbene sia improbabile girare per il parco assaggiando frutta o le piante, la visione della frutta, il movimento e l’insieme di odori che incontrerete nel vostro cammino possono stimolare il vostro appetito in maniera sana e naturale. Quindi non si tratta solo di stimolare i sensi, ma anche le funzioni metaboliche standard del vostro corpo!

Udito: suoni naturali e attenzione

Anatre - Stimolare i sensi visitando un giardino botanicoNon mentite, l’avete fatto tutti. Avete tutti cercato di studiare, lavorare, rilassarvi o stimolare i sensi con i rumori della natura presi da youtube. E sapete anche molto bene che anche questi nei centri benessere vanno particolarmente di moda: uccellini che cinguettano, rumore di ruscelli, foglie mosse dal vento…

Ci sono una serie di benefici relativi ai suoni naturali che sembrano essere propriamente marchiati a fuoco dentro di noi. Una serie di ricerche indica infatti che, messi a confronto, la maggior parte delle persone preferisce i suoni della natura rispetto a quelli della città. Sembra inoltre, in base ad alcune ricerche, che gli stimoli sonori portino con sé tonnellate di informazioni sulle specie che abitano un ambiente, la sua morfologia, la stagione in corso, ecc. Ed è probabile che noi esseri umani presentiamo delle tendenze a riconoscere le diverse sonorità e quindi a ricevere una grande quantità di informazioni stimolanti dall’ambiente anche solo tendendo l’orecchio in mezzo alla natura .

Secondo la ART (Attention Restoring Theory), la nostra vita frenetica ci costringe a mantenere livelli di attenzione sempre molto alti per eseguire i nostri compiti al meglio. E benchè ce la mettiamo tutta purtroppo dobbiamo riconoscere che la nostra attenzione è una risorsa limitata e che risente dell’usura continua.

Sempre secondo la ART però pare che gli ambienti naturali abbiano questa enorme capacità di ripristinare le nostre capacità attentive grazie ad una serie di caratteristiche che presentano. Fra queste ritroviamo proprio l’enorme grado di informazioni sensoriali trasportate dall’ambiente (e accresciute in particolare dal livello uditivo, come appena detto), che pare ci stimoli cerebralmente ripristinando più velocemente i nostri livelli di attenzione. Non si tratta quindi solo di stimolare i sensi, ma anche di recuperare le nostre naturali capacità attentive.

Per finire, l’aspetto più scontato: i suoni naturali portano con sè una forte capacità terapeutica nella gestione dello stress e dell’ansia. 

Tatto e propriocezione: equilibrio, temperatura e contatto con la natura

Foto di un albero - Stimolare i sensi visitando un giardino botanico

Nell’ultimo periodo non è raro trovare percorsi atti a stimolare i sensi attraverso il contatto fisico con la natura. Anche in alcune tecniche di immaginazione guidata il ricorso al contatto fisico con la natura sembra avere effetti straordinari nel provocare il rilassamento. Ma di quale tipo di contatto parliamo?

Sebbene la ricerca sia carente in merito, è conoscenza comune il fatto che ripristinare il contatto fisico con la natura porti effetti benefici e particolarmente stimolanti attraverso la percezione aptica (ossia il riconoscimento degli oggetti attraverso il senso del tatto, per esempio analizzando la ruvidità di una superficie o la forma di un oggetto). Basti pensare alla piacevole sensazione di camminare nell’erba a piedi nudi, o di abbracciare un albero, di toccare le foglie, ecc. Da un punto di vista più spirituale queste azioni ci rimettono in contatto con le nostre radici più primitive, quelle dell’appartenenza della natura: possono aiutarci a riscoprire il senso di essere parte di un qualcosa di più grande. 

Per quanto riguarda la propriocezione (di cui abbiamo parlato all’inizio), muoversi su un terreno accidentato ci costringe a mantenere costantemente i muscoli in leggera tensione e ad ascoltare lo stato del nostro corpo per mantenere l’equilibrio ed evitare di cadere rovinosamente a terra. È pratica comune ad esempio nei terreni scoscesi accertarsi costantemente della stabilità del terreno tastandolo prima brevemente con i piedi prima di spostare il peso del corpo. Queste attività, oltre a migliorare il senso dell’equilibrio e ad essere un valido esercizio fisico, esercitano il problem solving, ossia le modalità con le quali risolviamo i problemi analizzando tutte le possibili opzioni (in questo caso percorsi) che ci si pongono davanti.

In conclusione

Come abbiamo visto in questo articolo, stimolare i sensi è un’attività particolarmente utile ed interessante che potete svolgere relativamente vicino casa sia visitando la natura incontaminata che i giardini botanici, posti che oltre a donarvi la stimolazione vi possono portare anche un sacco di informazioni e curiosità da tutto il mondo. L’ultimo consiglio che mi sento di darvi è di vivere le vostre gite con Mindfulness, prestando attenzione al vostro corpo, ai vostri pensieri e all’ambiente che vi circonda, per massimizzare gli effetti stimolanti della natura, mettendo da parte, almeno per qualche ora, il logorio della vita moderna.

Vi lascio per finire al resto della galleria fotografica con le foto che ho scattato al giardino botanico “La Cutura”, di cui vi ho parlato all’inizio dell’articolo, invitandovi a visitarlo se vi trovate in Salento e avete tempo (e soprattutto voglia).

Galleria fotografica

La Cutura - Giardino botanico
« di 35 »

 

Bibliografia / Approfondimento

  • Franco, L. S., Shanahan, D. F., & Fuller, R. A. (2017). A Review of the Benefits of Nature Experiences: More Than Meets the Eye. International Journal of Environmental Research and Public Health, 14(8), 864. https://doi.org/10.3390/ijerph14080864

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Note

  1. Valdez, P., & Mehrabian, A. (1994). Effects of color on emotions. Journal of Experimental Psychology: General, 123(4), 394-409. doi:http://dx.doi.org/10.1037/0096-3445.123.4.394;
    Gao, X. P. (2007). Analysis of cross-cultural color emotion. Color research and application, 32(3), 223.
Graziano Gigante

Graziano Gigante

26 anni. Laureato con lode alla magistrale in "Neuroscienze e riabilitazione neuropsicologica" presso l'Università di Padova, al momento si occupa di divulgazione su diversi canali (Instagram, Youtube, Facebook e il sito Scientificult). Cantante e sportivo nel tempo libero. Gli piacciono la psicologia, l'informatica, i videogiochi, i libri, la musica, i musei, i viaggi, la fotografia, la scienza e chi più ne ha più ne metta.

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