Quante tipologie di intelligenza ci sono?

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Ragazzo che guarda una parete piena di fogli-Quante intelligenze ci sono?

Vi siete mai chiesti quante intelligenze ci sono?

Ammettendo che non esista una definizione univoca di intelligenza sorge così un quesito interessante: l’intelligenza è un fattore unico o  esistono più forme?

Siamo nel ventunesimo secolo e si sente ancora parlare di intelligenza come legata al QI, ovvero al quoziente d’intelligenza. Chiediamoci: è opportuno ridurre un concetto così ‘vasto’ come quello di intelligenza a quello di QI?

Facciamo prima un breve accenno a tale costrutto.

Il quoziente di intelligenza

Calcolatrice-Quante intelligenze ci sono?

Generalmente test specifici misurano il quoziente di intelligenza. Il primo test moderno di intelligenza viene realizzato nel 1904 da parte dello psicologo Alfred Binet e del suo allievo Teophile Simon.

Anche se per adesso non è utile al fine di rivelare quante intelligenze esistono, è interessante approfondire la storia del test.

Nel 1904, il Ministro dell’istruzione commissiona a Binet un compito, ovvero quello di trovare un modo per capire quali bambini fossero più portati ad apprendere a scuola. Il test quindi, era teso ad individuare i  bambini per così dire più dotati.

Binet e Simon, creano così un primo test che richiedeva sia compiti più semplici come quello di toccarsi il naso, sia compiti più complessi come quello di formulare concetti astratti.

E’ importante qui richiamare la differenza tra età cronologica (EC) ed età mentale (EM). Binet infatti, sviluppò il concetto di età mentale per misurare il livello di sviluppo mentale di un individuo rispetto agli altri. Se l’età mentale corrisponde all’età cronologica (età biologica), allora si può considerare l’individuo come portatore di un’intelligenza nella media. Se invece l’età mentale risultava maggiore o minore rispetto a quella cronologica, il bambino si poteva considerare rispettivamente superiore o inferiore alla media.

Secondo questo presupposto quindi, se il risultato di un test del QI  riporta un punteggio intorno o pari a  100, il mio quoziente intellettivo è ritenuto nella norma, in accordo con la formula per misurare il QI: Età mentale /Età cronologica x 100.

Ora, ammettiamo che io, in quanto individuo curioso di conoscere il mio QI, e di voler sapere che punteggio otterrò al test, ne  svolga uno e ottenga un punteggio al di sotto o al massimo nella media, dovrei in tal caso considerarmi un soggetto poco intelligente o mediamente intelligente?

Funzionalità del test di intelligenza

TEST scritto su una lavagnetta-Quante intelligenze ci sono?

Esistono diversi test di intelligenza tutt’ora utilizzati anche da psicologi per avere un quadro più ampio riguardo il livello di funzionamento di un soggetto.

Lo stesso test  di Binet venne revisionato più volte per giungere quello che è oggi conosciuto come Stanford-Binet test che misura vari aspetti del funzionamento mentale, dal ragionamento verbale alla memoria a breve termine.

Attenzione, è importante partire dal presupposto che i test non misurano l’intelligenza in quanto tale, ma, come detto in precedenza, possono essere utilizzati  per avere un quadro di riferimento più dettagliato rispetto al soggetto, o con valore predittivo rispetto ai successi in ambito lavorativo o scolastico.

Sottolineo l’aspetto che POTREBBERO avere valore predittivo e non che lo detengono necessariamente!

Quindi, adesso che abbiamo appurato che non esiste una definizione univoca di intelligenza e che  i test correlati a quest’ultima non detengono valore assoluto rispetto alle mie capacità intellettive, si può ipotizzare l’esistenza di più tipi di intelligenze? In particolare quante intelligenze esistono? Analizziamo una teoria molto interessante da questo punto di vista ovvero: la Teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner.

Teoria delle intelligenze multiple

Giocatore di scacchi-Quante intelligenze ci sono?

La teoria dell’intelligenze multiple di Gardner non è l’unica teoria sulle intelligenze multiple esistente, ma mi interessa metterla in luce per la varietà di intelligenze o abilità che l’autore mette in campo.

Gardner, sostiene che vi siano diversi tipi di intelligenza specifici o moduli mentali distinti alla quale corrispondono delle abilità elencate di seguito:

  • Abilità matematiche: capacità di svolgere operazioni logico-matematiche
  • Abilità spaziali: capacità di pensare in termini tridimensionali
  • Abilità verbali: capacità di usare il linguaggio in modo adeguato per esprimere un pensiero
  • Abilità corporeo-cinestetiche: capacità di muoversi fisicamente e manipolare gli oggetti
  • Abilità musicali: capacità nell’intonazione,melodia,ritmo ecc
  • Abilità intrapersonali: capacità di capire se stessi e dirigere la propria vita
  • Abilità interpersonali: capacità ad entrare in interazione con gli altri
  • Abilità naturalistiche: capacità di osservare la natura e capire i sistemi naturali

A queste otto abilità appena elencate, Gardner ne rileva in seguito un’ultima tipologia: l’intelligenza esistenzialista, ovvero la capacità di dare significato alla vita ed esplorarne il significato.

L’autore sostiene inoltre che ogni individuo detiene questi vari tipi di intelligenze sebbene  in misura diversa.

Ad ogni abilità/intelligenza vi si può inoltre associare una particolare professione. Ad esempio, è logico associare ad un’intelligenza di tipo musicale la professione del musicista, come è lecito associare a quella corporeo-cinestetica quella dell’atleta. Certo, questo non vuol dire che ogni abilità sia inestricabilmente vincolata ad un professione specifica, ma può ipotizzare uno sviluppo futuro.

Adesso, prima di giungere alle conclusioni occorre fare un breve accenno ad un’ultima tipologia di intelligenza particolarmente interessante: l’Intelligenza emotiva.

Intelligenza emotiva

Pupazzi che ridono-Quante intelligenze ci sono?

L’intelligenza emotiva è un concetto introdotto inizialmente da Peter Salovey e John Mayer e definito in una prima analisi come: La capacità di controllare i sentimenti ed emozioni proprie ed altrui, distinguere tra di esse e di utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni”.

Il concetto di intelligenza emotiva viene poi approfondito da Daniel Goleman  nel libro “Emotional Intelligence“. L’autore a sua volta delinea cinque caratteristiche specifiche di questa intelligenza, ovvero:

  1. Consapevolezza di sé: saper riconoscere i propri stati emotivi sapendoli gestire;implica anche l’aver fiducia sé stessi mediata dalla conoscenza dei propri punti deboli e di forza
  2. Dominio di sé o gestione del sé: implica un autocontrollo nel saper gestire le proprie emozioni,in particolare quelle intense, e il saperle indirizzare costruttivamente
  3. Motivazione: capacità di spronare e indirizzare noi stessi nel perseguimento degli obiettivi
  4. Empatia: capacità di sintonizzarsi con le emozioni degli altri
  5. Abilità sociale; gestire le emozioni all’interno delle relazioni sociali in modo da saper risolvere e gestire i conflitti

In conclusione

Bambino che sfoglia un libro-Quante intelligenze ci sono?

Abbiamo affrontato il tema dell’intelligenza dal punto di vista del test del QI, così come dal punto di vista di Howard Gardner e di Goleman. A quali conclusioni si può giungere quindi da questo articolo? Abbiamo esaurito la richiesta insita nel titolo, ovvero di quante tipologie di intelligenza ci sono?

Ipotizziamo che ci svegliamo un giorno e decidiamo di voler fare il test di Binet, il cui risultato non ci soddisfa perché mettiamo caso, ci fornisce un risultato associato a un quoziente intellettivo nella media.

Io soggetto che ho fatto il test, è giusto che mi soffermi su questo risultato? E’ opportuno che mi accontenti e non esplori le molteplici possibilità che la vita mi può fornire per dimostrare eventuali capacità?

Il punto di vista di Gardner in particolare ci fornisce un’idea che consiste nelle numerose abilità con cui la mia intelligenza si può manifestare. Ma più che quantificare quante intelligenze ci sono sarebbe interessante indagare sulle abilità che possiedo e potrei approfondire.

Se volessimo quindi estendere il concetto di intelligenza non è detto che non la si possa associare anche ad eventuali talenti, interessi, capacità o abilità che un giorno o l’altro potrei scoprire e  iniziare a coltivare!

Bibliografia

  • Santrock, J. O. H. N. W.. (2013).Psicologia dello sviluppo [libro]. Disponibile da 9788838667534

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Laura Caputo

Laura Caputo

22 anni e vive a Lecce. Laureata con lode in "Scienza e tecniche psicologiche" presso l'Università del Salento. Al momento studia "Metodologia dell'intervento psicologico" all'Università del Salento. Ha studiato per cinque anni pianoforte al Conservatorio di musica "Tito Schipa" di Lecce e tutt'ora segue privatamente lezioni di canto lirico. Le piacciono libri, cinema, sport e cibo!

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