Marijuana libera: sì o no?

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Leggevo oggi la notizia su internet del fatto che a Taranto abbiano iniziato a vendere le infiorescenze di canapa sativa in una farmacia, a bassissimo contenuto di THC secondo norma di legge.

Cerchiamo di non essere riduttivi e di trovare una risposta ragionata e valutata attentamente alla domanda posta nel titolo dell’articolo.

Cosa è ok e cosa no?

Voglio partire dal presupposto che io non sono contro la cannabis a prescindere. Essa ha utilizzi terapeutici assolutamente indiscutibili, fra i quali il trattamento del glaucoma, effetti ansiolitici e il controllo delle convulsioni e dei tremori in Parkinson.

Posto che non ho nulla contro la cannabis, a livello etico se non altro, passiamo all’altro lato della medaglia.

SE ASSUMETE GIA’ MARIJUANA e siete determinati a non smettere è sempre meglio che vi convertiate a questo tipo di commercio legalizzato (e più leggero) piuttosto che vi riferiate a commerci illegali (posto che questo tipo di cannabis sia abbastanza forte da farvi qualcosa in relazione ai meccanismi di tolleranza che avete già sviluppato nel frattempo). Inoltre, se avete deciso che la marijuana fa per voi, per quanto opinabile possa essere questa scelta è la vostra e non farò niente per farvi cambiare idea.

SE NON AVETE MAI ASSUNTO MARIJUANA per favore, lasciate stare. È vero, la marijuana causa una dipendenza molto bassa e può aiutarvi a controllare i vostri stati di ansia, ma è come cercare di curare un’emicrania perenne usando l’aspirina ogni volta che vi viene.

Se avete stati d’ansia incontrollati o disturbi del sonno ciò di cui avete bisogno non è un farmaco che agiti la bacchetta magica e vi faccia stare meglio, ma di un terapeuta che vi guidi lungo un percorso di miglioramento. Non è da escludere che uno psichiatra vi possa ad esempio prescrivere delle benzodiazepine, o magari vi consigli di assumere la marijuana di cui sopra dato che non è richiesta ricetta, ma in questi casi seguirete comunque l’assunzione in maniera controllata e guidata.

Anche se con dosi così ridotte, la marijuana sul lungo termine riduce le prestazioni cognitive, abbattendo i riflessi, la memoria e alterando l’umore e i comportamenti.

Photo by Thought Catalog on Unsplash

In definitiva:
SI ALLA MARIJUANA PER USO TERAPEUTICO sotto il controllo di un medico che vi dica come assumerla e per quanto tempo.
NO ALLA MARIJUANA ASSUNTA LIBERAMENTE secondo una terapia autoprescritta solo per “sentirsi meglio”.

Siamo già giornalmente inseriti in un circolo di sostanze psicotrope che influenza la nostra vita: lo sapete che il caffè alza la pressione? Le sigarette hanno talmente tanti effetti collaterali che se aprite un libro di medicina a qualunque pagina scoprirete che fra le cause della patologia che avete trovato c’è il fumo. E l’alcol causa una dipendenza così grave che se raggiunge determinati livelli e viene interrotta di colpo può uccidere.
Non aggraviamo la situazione con altre droghe legali se non necessarie. Vi prego.


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Graziano Gigante

Graziano Gigante

26 anni. Laureato con lode alla magistrale in "Neuroscienze e riabilitazione neuropsicologica" presso l'Università di Padova, al momento si occupa di divulgazione su diversi canali (Instagram, Youtube, Facebook e il sito Scientificult). Cantante e sportivo nel tempo libero. Gli piacciono la psicologia, l'informatica, i videogiochi, i libri, la musica, i musei, i viaggi, la fotografia, la scienza e chi più ne ha più ne metta.

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