Consiglio del giorno: Guardate le persone in faccia

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Il consiglio di oggi del calendario della felicità è di osservare le mani ed il volto dei nostri interlocutori, ma perchè?

Innanzitutto perchè è principio fondamentale della mindfulness quello di mantenere la consapevolezza delle nostre azioni e del nostro ambiente, con tutti i nostri sensi e con un atteggiamento non giudicante ma di osservazione e curiosità.

I canali della comunicazione

Un altro motivo è legato al fatto che la nostra comunicazione passa attraverso almeno tre canali diversi:

  • Il canale verbale, quello del contenuto di ciò che comunichiamo (Ad esempio “Questo nuovo taglio di capelli ti sta davvero bene”)
  • Il canale non verbale, collegato ai movimenti fisici e le espressioni facciali con le quali accompagniamo le nostre parole (Ad esempio, un sorriso può esprimere sincerità in relazione alla frase di cui sopra, mentre alzare gli occhi al cielo o abbassare lo sguardo possono denotare sarcasmo o poca convinzione)
  • Il canale paraverbale riguarda il tono della voce, le pause, i silenzi, ecc (si può ad esempio riportare la frase di sopra con tono ironico, oppure esprimere incertezza con una pausa del tipo “Questo taglio di capelli ti sta… davvero bene?”)
  • Talvolta sono fondamentali anche altri elementi, come la prossemica, ossia la disposizione delle persone nello spazio, a definire le relazioni in corso: ad esempio la distanza che manteniamo con le altre persone in uno stesso ambiente è legata alla familiarità che abbiamo con loro.

La nostra comunicazione è già di per se terribilmente mutilata dal ricorso ai servizi di messaggistica istantanea, che permettono di ricorrere solo al canale verbale, lasciando all’intuizione del destinatario (talvolta errata) la percezione relativa agli altri due canali.

Dal vivo la situazione purtroppo è in declino costante, sempre per la mancanza di uno dei fondamenti della mindfulness nei nostri contesti quotidiani: l’evitamento del multitasking.

Le nostre comunicazioni si limitano al minimo essenziale e, anche quando sono intrattenute per piacere, in genere sono eseguite in concomitanza con qualcos’altro: messaggiare sul cellulare, controllare facebook o le mail, durante una partita ad un videogioco, mentre si guarda la televisione, ecc.

Non ci rendiamo conto che, a detta di alcuni autori, mutilando i canali non verbali e paraverbali stiamo attualmente riducendo l’efficacia della nostra comunicazione della bellezza del 93%.

Strategie comunicative

Partendo dal concetto per il quale in genere la comunicazione è alla base dell’instaurarsi di relazioni positive e durature fra persone, con questo comportamento rinunciamo quotidianamente ad alcune possibilità importanti nel migliorare l’impressione che le persone si fanno di noi e la qualità dei nostri rapporti:

  • Mantenere il contatto visivo breve e ripetuto con le persone con cui interloquiamo in genere può rendere noi più amichevoli agli occhi dell’interlocutore e la comunicazione in genere più gratificante
  • Le emozioni espresse attraverso le espressioni facciali hanno una funzione di feedback per chi ci parla: riconfermano il fatto che stiamo ascoltando e comunicano in maniera silenziosa la nostra opinione in merito
  • La gestualità, la postura e le altre caratteristiche del corpo che tiriamo in ballo nella comunicazione contribuiscono a trasmettere il 55% di quello che diciamo, anche se non in maniera evidente
  • Un breve contatto fisico non invadente fra gli interlocutori, come ad esempio toccare il braccio o la spalla in maniera naturale, aumenta l’impressione positiva che gli interlocutori sviluppano a vicenda, migliorano inoltre la percezione del contesto e l’umore individuale

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Graziano Gigante

Graziano Gigante

26 anni. Laureato con lode alla magistrale in "Neuroscienze e riabilitazione neuropsicologica" presso l'Università di Padova, al momento si occupa di divulgazione su diversi canali (Instagram, Youtube, Facebook e il sito Scientificult). Cantante e sportivo nel tempo libero. Gli piacciono la psicologia, l'informatica, i videogiochi, i libri, la musica, i musei, i viaggi, la fotografia, la scienza e chi più ne ha più ne metta.

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