Buon proposito per l’anno nuovo: alleggerire la vita
Salve a tutti e benvenuti in questo nuovo articolo!
È un po’ che non mi faccio sentire, lo so, però chi mi conosce sa che l’ultimo periodo è stato particolarmente pressante con il recente trasferimento all’università di Padova per il mio percorso magistrale. Ho in programma un articolo da un po’ di tempo, ma in linea con il periodo ho pensato che questo fosse molto più attuale. È il periodo post-capodanno e tutti siamo impegnati a ideare e rispettare dei buoni propositi per l’anno nuovo.
Il difetto dei buoni propositi è che più numerosi e complessi sono più è difficili rispettarli. E io? Io quest’anno ne sto seguendo solo uno: cercare di alleggerire la vita, perchè il resto poi vien da sé.
Che cosa vuol dire alleggerire la vita? Fondamentalmente si tratta di eliminare la tossicità che giornalmente ci circonda nella nostra vita quotidiana. Non solo ne siamo circondati, ma spesso la tossicità è dentro di noi, che fiorisce e si riproduce sotto la nostra spinta involontaria. Ed è sorprendente considerato che spesso non ne abbiamo affatto bisogno, eppure vi ci ancoriamo come se da lei dipendesse la nostra vita. Chi è nel campo psicologico sa bene che vi sono dei motivi dietro ciò, tuttavia ciò non ci impedisce di ricadere comunque in questi errori. Ma è il momento di dire basta a questa sofferenza non necessaria: oggi vi spiego come con 3 semplici consigli.
1. Allontanare le persone tossiche
Il più intuitivo dei consigli, ma forse anche uno dei più difficili. La cosa più difficile è identificare quando una relazione con qualcuno o la persona stessa è tossica. Per quale motivo? Come anticipavo in precedenza spesso la tossicità è una parte della nostra vita con la quale conviviamo e che diamo per scontato, anzi, una parte alla quale a volte siamo legati.
Le persone tossiche sono quelle che introducono la negatività nella vostra vita, emozioni spiacevoli, pesantezza, in parole povere chi non vi permette di alleggerire la vita.
Non cerchiamo di essere né riduzionisti né scontati: tutti i rapporti in maniera indistinta portano degli aspetti positivi e negativi . Ed è naturale che qualche amico venga a sfogarsi della brutta giornata che ha avuto, o, viceversa, che lo facciamo noi. Un rapporto o una persona diventano tossiche quando, al contrario, generano continuamente stress o emozioni negative in voi. E siccome il concetto è complesso, cercherò di esprimerlo con alcuni esempi evidenti (solo un numero ridottissimo in confronto all’estesissima varietà di comportamenti tossici).
Abbiamo tutti quegli amici che passano il 90% del tempo a parlare male di tutti. Ma proprio tutti. Solo loro sono bravi in questa società orribile. Poi, messi di fronte agli individui in questione, sono amici per la pelle. A meno che non amiate partecipare a questi confronti, probabilmente vi troverete solo disturbati da questi comportamenti estremamente falsi ed egocentrici.
Alcune persone passano il 90% del loro tempo a lamentarsi di tutto. Tutto. Va tutto male, tutto fa schifo, loro hanno tutte le sfortune del mondo, il mondo fa schifo, maledizione. Non esiste niente di pronunciabile per tirarle su: questi individui si rotolano nella loro tristezza e continuano a prevedersi un futuro troppo negativo per uscire da questo circolo vizioso. Però vi ci trascinano anche.
“X ha fatto questo e mi ha mancato di rispetto. Ma io non sono mica stupido eh! Gliela faccio vedere!”. Le varianti peggiori sono quando vanno come palloni gonfissimi ad aggredire le persone, perchè a loro non gliela si fa. Attaccano briga con qualunque cosa pur di mantenere le dimensioni del loro ego in piena evidenza. Ovviamente di fronte a voi che quindi vi dovete sorbire la loro rabbia e presunzione fuori controllo.
Anche in questo caso, però, non dobbiamo essere superficiali: alcuni di questi comportamenti possono avere origine clinica, possono essere legati ad una forma depressiva, o un disturbo di personalità. Ciò non toglie però che voi, di norma, non siete di certo i terapeuti delle persone in questione e la vostra salute e felicità dovrebbero starvi a cuore in maniera prioritaria; in alcuni casi rischiate solo di peggiorare le cose per voi e per gli altri.
Un ultimo triste appunto: le relazioni tossiche a volte sono quelle che riempiono troppo i vostri pensieri, in positivo o in negativo. Le relazioni di dipendenza, dove avete difficoltà a mantenere la vostra individualità, a staccarvi dal pensiero di qualcun’altro, semplicemente a riuscire a pensare per un po’ a voi stessi individualmente, mi dispiace dirvelo, sono tossiche. E le sensazioni che provate sono molto simili a quelle suscitate dalla droga: fa bene ma fa anche male.
2. Pensa a ciò che è meglio per te, non peggio per gli altri
Questo modo di alleggerire la vita è forse il meno scontato, perché è estremamente radicato nella nostra mente ed è particolarmente interessante dal punto di vista cognitivo. E ve lo presenterò con un elemento della teoria dei giochi usato anche in neuroscienze: il gioco dell’ultimatum.
Immaginate: voi e un’altra persona che non conoscete siete in una stanza. L’altra persona riceve 10 euro e gli viene detto di dividerli con voi come meglio preferisce. Se rifiuti il modo in cui il tuo compagno ha deciso di dividere i soldi nessuno dei due riceverà niente: le condizioni non sono trattabili. Non riceverete altri soldi o possibilità.
Il tuo compagno osserva il denaro e poi ti dice “Facciamo così: 8 euro a me e 2 a te, va bene?”.
Cosa fai, accetti pur sapendo che è ingiusto o rifiuti, non ottenendo così nulla né per te né per il tuo compagno?
Nella maggior parte dei casi questa proposta riceve una risposta negativa: nessuno dei due porta a casa niente. Il che, a livello logico è sconvolgente: pur di non accettare l’ingiustizia le persone preferiscono guadagnare 0, anche se l’ingiustizia è puramente astratta.
Il consiglio che ne deriva è: vale davvero la pena di sacrificare delle occasioni per essere felice pur di far vedere a qualcuno che ti ha ferito “che a te non la si fa” o che “sei estremamente offeso” o ancora peggio che “adesso gliela farai vedere tu”? Ti rispondo io: no.
Il tuo migliore amico ti invita al party dell’anno. Ci saranno tutte le persone che gradisci di più e sara una festa super fantastica. Un peccato che alla festa ci sarà pure quella persona che odi a morte. Se vedere quella persona ti fa davvero soffrire allora ci può stare il non andare alla festa, perchè ti farebbe più male che altro. Ma se ti devi perdere il party dell’anno solo perchè c’è quell’altra persona verso la quale hai una posizione netta e porti rancore e devi dimostrarle che se c’è lei tu assolutamente non vai (o ancora peggio, vai e ti rovini la festa tutto il tempo per dimostrare quanto sei offeso, nel tentativo di rovinarla a lui) sei sicuro che stai facendo davvero ciò che è meglio per te?
La prossima volta che ti chiedi se fare qualcosa o meno chiediti mentalmente: “Mi piacerebbe farlo?”. Cancella immediatamente tutti i pensieri che ti arrivano del tipo “MA QUELLO COSI’, MA QUELLA COSA'”. Rispondi semplicemente alla prima domanda e prendi la tua decisione in merito.
3. Cerca di allontanare il passato negativo
Alcune strade nella nostra vita a volte si chiudono. E speriamo che sia una volta e per sempre. Ma non è sempre così facile! Spesso infatti questi percorsi andati e le persone ad esso legate continuano a tornare nella nostra mente, anche se vorremmo che non fosse così.
E noi cosa facciamo masochisticamente? In qualche maniera ci lasciamo sempre delle porte aperte per riguardare al passato: un po’ per farci male, un po’ per ricordare, un po’ perchè nostro malgrado ci sentiamo “importanti”, e vorremmo vedere le altre persone perse senza di noi.
Come si può pensare di alleggerire la vita quando siamo noi stessi ad appesantircela legandoci a ciò di cui abbiamo tentato di liberarci? Questa è forse la scelta più difficile e più coraggiosa da fare e consiste nel cercare di tagliare via dal nostro campo sensoriale il nostro passato sgradito.
PREREQUISITO FONDAMENTALE: dovete essere convinti di ciò che fate. Non si tratta di fare la finta nel cercare di passare sopra qualcosa e poi due giorni dopo ritrovarsi punto e d’accapo a cercare ansiosamente di qualcosa che magari non avete cancellato per errore (o magari volontariamente in previsione di questo momento). Una volta che avete deciso di dire basta è basta.
Non è necessario “cancellare”, se si è abbastanza convinti di ciò che si fa per il proprio benessere si può anche semplicemente “occultare” ciò che non si vuole vedere: lo sapete che su Facebook si possono nascondere determinati tipi di ricordi? E che si può smettere di seguire le persone, senza togliere loro l’amicizia?
Un appunto importante: non si tratta mai di un ottica di “rimozione”. Non state cancellando, le cose che sono accadute sono accadute e far finta che non siano mai successe non porta niente di buono, ce lo insegna lo stesso Freud in primis. State “integrando”: avete accettato che ci sono stati dei momenti brutti e delle persone che vi hanno deluso nella vostra vita. Ne avete preso atto e ora ci state passando avanti: state facendo spazio per ciò che c’è e ci sarà di buono nella vostra vita.
In conclusione
L’articolo che vi ho presentato oggi è stato meno scientifico del solito, ma spero che vi abbia lasciato degli interessanti spunti di riflessione. Alleggerire la vita non è semplice, ma un passo alla volta si possono ottenere dei risultati di cui essere fieri e soprattutto che ci rendano più liberi e felici di affrontare la quotidianità.
Uso queste ultime righe per anticiparvi che molto probabilmente presto si unirà alla crew del blog una nuova autrice, non appena avrò un po’ di tempo per spiegarle come funzionano le cose qui. Per il momento, se ce la farò, cercherò di tenervi compagnia con almeno un post al mese, ma potete seguirmi con maggiore frequenza sulla pagina Facebook di Fragments.
E voi quali mezzi usate per alleggerire la vita? Vi trovate con questi consigli? Fatemelo sapere nei commenti!