Un’analisi di Babadook: paura, realtà e metafora (Prima parte)
Salve a tutti e benvenuti in questo nuovo articolo!
Questa settimana vi ho dato la possibilità di scegliere quale argomento avrei trattato per il post di psicologia e antropologia culturale ed eccomi qui, a fare un’analisi di Babadook, il film horror-psicologico del 2015.
Se pensate di trovarvi di fronte al classico film horror, con Babadook vi sbagliate. Babadook ha uno stile che ricorda quello di “Madre!”, il film di Aronofsky del 2017. Ero al cinema con gli amici a guardare quest’ultimo, quando il film è letteralmente impazzito. Ad un certo punto non si capiva più niente, fra esplosioni, invasioni e chi più ne ha più ne metta. Solo verso il finale mi è arrivata una provvidenziale illuminazione che mi ha aiutato a ricomporre il puzzle. Allo stesso modo, Babadook da un certo punto in poi può apparire come un aggregato di scene volte a turbare lo spettatore senza un filo conduttore.
In realtà il filo conduttore esiste e comprenderlo può rivelare tanti aspetti segreti e affascinanti del film. Ovviamente, prima di andare avanti, vi avviso che l’articolo contiene spoiler importanti. Di conseguenza vi consiglio di guardare il film prima di proseguire nella lettura.
ATTENZIONE: Secondo la “Legge 70 del diritto d’autore, comma 1-bis” introdotto con la Legge 9 gennaio 2008, n. 2
“E’ consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell’università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all’uso didattico o scientifico di cui al presente comma.”.
Le immagini presentate in questo post non sono di proprietà di Fragments; sono immagini estratte dal film “Babadook”, diretto da Jennifer Kent e prodotto da Causeway Film e Smoking Gun Productions. L’uso di tali immagini è limitato alle modalità prescritte dalla normativa relativa al Fair Use.
Una famiglia spezzata
All’inizio della nostra analisi di Babadook ci troviamo faccia a faccia con una situazione molto delicata. Veniamo subito introdotti al trauma affrontato da Amelia e da suo figlio Samuel e possiamo notare che quest’ultimo sa già cosa sta per accadere.
Evidentemente perchè non è la prima volta che la madre si perde nella follia legata alla non elaborazione del suo lutto, così Samuel ha dovuto imparare a gestirla anno dopo anno. Essendo un bambino, però, Samuel ama sua madre e (a differenza di molti adulti) si rende conto del fatto che il mostro che se ne impossessa (la sua condizione patologica mentale) non è lei, ma solo una parte di lei fuori controllo.
Non essendoci un altro uomo in casa, Samuel sente il compito di fare le veci del padre assente. Sarà lui a difendere la madre dal “mostro”, ad ucciderlo. E’ importante notare come Samuel non è spaventato da un mostro qualsiasi (condizione comune fra i bambini): lui ucciderà QUEL mostro, perchè la sua non è fantasia. È piuttosto un prepararsi al nefasto evento annuale che la madre affronta in concomitanza dell’anniversario della morte del marito.
Quello che nei primi momenti del film ci appare come un bambino capriccioso e con poche rotelle a posto, nella nostra analisi di Babadook si rivela invece un uomo, costretto a crescere dalla necessità, che ha a cuore la sua famiglia.
Nelle scene seguenti diventa ancora più evidente come Samuel sia consapevolissimo di quello che sta per accadere. Sua madre è preoccupata per il suo comportamento ed è presa dai suoi pensieri, appare fisicamente sfiorita e non ha attenzioni per lui.
Lui però le vuole ugualmente bene e la abbraccia forte, preoccupato per lei, sapendo che presto la perderà. Amelia però mantiene sempre un certo livello di distanza dal figlio, persa com’è nel suo mondo: finisce quindi per respingerlo.
Nelle scene successive vediamo come Amelia lavori in una casa di riposo per anziani. Si tratta di un lavoro fonte di notevole stress che va ad aggiungersi alla sua condizione già di per sè instabile.
Il rapporto con gli altri
In questa scena scopriamo che Samuel ha portato uno dei suoi giocattolini a scuola. A fronte della problematica la scuola decide di assegnarlo ad un insegnante di supporto. Ciò porterebbe una condizione di isolamento e stigmatizzazione che lo condurrebbe a peggiorare ulteriormente, come fra l’altro sottolineato dalla stessa Amelia. Mi chiedo invece quale psicologo e quale brevissima terapia siano stati condotti per dire che sia inutile procedere con un percorso psicoterapeutico, perchè “Il bambino ha seri problemi comportamentali”. E io che pensavo che gli psicologi si occupassero di problemi alla vescica.
Nelle scene successive Samuel presenta altri comportamenti fuori contesto. Il film mira a presentare Samuel come portatore di una grave condizione di disagio, quando in realtà sappiamo che il suo è solo un riflesso delle alterazioni della madre.
Facciamo inoltre conoscenza con la sorella di Amelia, Claire, che cerca di essere cortese ma in realtà è spaventata dal comportamento della sorella e del nipote e preferirebbe averci poco a che fare. Non lasciamoci ingannare dal fatto che si frequentino: è evidente come a muovere Claire ci sia un sentimento prevalente di compassione e di obbligo familiare.
Nel corso di questa conversazione vediamo la ripetizione di ciò che ci era stato già suggerito prima. Amelia è completamente persa nei suoi pensieri, assente per l’avvicinarsi del periodo per lei critico. Samuel invece cerca disperatamente di ottenere attenzioni dalla madre, gioca, salta, la chiama, ottenendo da lei assolutamente niente.
La scena successiva ha un valore fondamentale per la nostra analisi di Babadook. Osserviamola attentamente:
Comunemente i pasti, ed in particolare la cena, sono occasioni importanti per discutere della giornata passata e per stare insieme. Amelia e Samuel invece cenano ai lati opposti di un tavolo rettangolare. Sono molto lontani ed ognuno guarda solo in basso il cibo che mangia, senza comunicare con l’altro. Fra Amelia e Samuel manca la comunicazione e l’attenzione e questa mancanza si rivela particolarmente pesante e reale.
Arriva Babadook
Arriviamo al punto clue di questa analisi di Babadook. Amelia inizia a leggere il libro di Babadook a Samuel, senza sapere di che cosa si tratta.
Ora, all’inizio del libro, Babadook si presenta come un mostriciattolo simpatico, buffo e divertente. La mia teoria in merito è che il libro in questione sia effettivamente un libro per bambini e che Babadook non sia affatto cattivo. E’ nella fantasia di Amelia che il libro diventa una forma di ossessione sul quale lei potrà sfogare la sua patologia mentale.
Possiamo trovare alcuni indizi in merito:
- È Amelia a leggere il libro a Samuel. Non possiamo quindi essere certi che quello che ci sia scritto sia effettivamente così o un’elaborazione della sua mente.
- Da un certo punto in poi Amelia impedisce a Samuel di leggere il libro per non spaventarlo, ma lei prosegue nella lettura da sola. Quindi ciò che vediamo poi non passa per gli occhi di Samuel, ma solo per quelli di Amelia. C‘è la possibilità che il contenuto del libro sia tutto una sua allucinazione.
- La teoria dell’allucinazione è anche fondata sul fatto che quando è particolarmente stanca Amelia inizia ad avere visioni. Si vede anche nelle scene successive, quando, stesa sul divano, inizia ad allucinare il Babadook ovunque. E quella giornata per Amelia era stata lunga e pesante, come lei stessa conferma alla vicina: “Niente che cinque anni di sonno non guariscano”.
In seguito Amelia rilegge il libro e ancora una volta si concentra sulla parte più terrificante del libro. Se consideriamo il Babadook come la depressione, il mostro che vive dentro di lei, l’odio e il male represso che non ha saputo affrontare alla morte del marito, la filastrocca rivela significati inediti.
Che sia in una parola o in uno sguardo
Non puoi liberarti di Babadook
Ne abbiamo già parlato nell’articolo sul disturbo post traumatico da stress: i traumi non affrontati hanno il potenziale di ritornare, “che sia in una parola o in uno sguardo”. Se Babadook è il disagio mentale, liberarsene non è possibile e soprattutto non è la soluzione (come si noterà anche più avanti nel film).
Se lo vedi nella tua stanza di notte
Non chiuderai più occhio
In questa pagina del libro Babadook pronuncia “FAMMI ENTRARE!”, ma nella foto è già nella stanza. Il riferimento è forse ad entrare nella vita di Amelia, a permettere al mostro che è in lei di uscire.
Presto mi toglierò il buffo travestimento
(fa’ attenzione a ciò che hai letto)
E una volta che avrai visto cosa c’è sotto
DESIDERERAI ESSERE MORTO
Il libro termina con queste pagine (per il momento dopo non c’è più niente). Se vogliamo trovare una possibile interpretazione anche per questa parte, il buffo travestimento può essere l’aria arrendevole e perennemente accondiscendente di Amelia (l’avete mai vista arrabbiarsi seriamente dall’inizio del film?). Perderlo vuol dire dare sfogo ai suoi istinti più malvagi e profondi, quelli che la porteranno a trasformarsi a breve.
I problemi di Amelia
Un aspetto fondamentale della nostra analisi di Babadook che viene più volte sottolineato nel film è che Amelia ha un cattivo rapporto col sonno e col riposo. Più volte la vediamo insonne di notte, a leggere o a guardare la tv sul divano. Inoltre appare sempre incredibilmente stanca e, come in questa scena, per lei la notte pare passare velocissima. Forse è per aumentare “l’effetto horror” ma, come abbiamo accennato all’inizio, la maggior parte delle volte che si verificano eventi paranormali è notte e Amelia è sempre incredibilmente stanca. Queste condizioni aumentano la probabilità che il tutto sia solo un gioco della sua mente.
Le problematiche del sonno di Amelia sono facilmente riconducibili alla sua depressione. Fra l’altro il sonno di Amelia appare disturbato. All’inizio del film vediamo come lei sogni in maniera ricorrente la morte del marito. Inoltre, nella scena nell’immagine sopra, anche in fast forward le espressioni di Amelia nel sonno sono comunque molto contratte.
Un aspetto da non sottovalutare nella situazione di Amelia è quello della sua solitudine. Più volte (sia nella scena dove fa uso del vibratore che in quella nell’immagine sotto, quella degli amanti in macchina) vediamo come Amelia senta la mancanza di un compagno. Una mancanza non solo in termini di amore maturo, ma anche a livello passionale e carnale.
Babadook si manifesta
Ci sono alcune scene di grave incomunicabilità fra Amelia e Samuel, caratteristica della quale abbiamo già parlato nella nostra analisi di Babadook. Il comportamento di Samuel peggiora e, invece di instaurare una qualsivoglia tipo di comunicazione e comprensione, Amelia nega il suo punto di vista, lo punisce o fa finta di niente.
In casa iniziano inoltre a verificarsi una serie di eventi inquietanti. Il film in questa fase ci spinge a pensare che Samuel, nella sua psicosi, stia sviluppando comportamenti pericolosi. In realtà sappiamo che Samuel non vuole fare del male alla madre e che Babadook non esiste. Una possibile teoria è che quello che si verifica sia opera di Amelia stessa, ma che lei non se ne renda conto. Come afferma Samuel: “Lui ti vuole spaventare prima. E dopo lo vedrai”.
In queste scene Amelia trova dei vetri nella sua minestra (solo nella sua). Ipoteticamente, è difficile che sia stato Samuel a metterceli, considerato il fatto che a preparare la cena molto probabilmente sia stata lei stessa. E nella scena successiva Amelia trova la foto di sè stessa col marito scarabocchiata, dopo aver visto Samuel fuggire dalla sua stanza. Anche in questo caso, qualche scena prima Samuel giocava a fare il mago con la stessa foto come pubblico, sembra alquanto improbabile che per confermare l’esistenza di Babadook sia arrivato a rovinarla.
Sebbene questi comportamenti sembrino delineare una ricerca di attenzione invasiva da parte di Samuel, anche arrivando al punto di diventare pericoloso, è molto più probabile che sia Amelia stessa a mettere in atto queste azioni. Questo perchè Samuel rappresenta un importante target di odio represso nella sua mentalità: la nascita di Samuel ha portato via suo marito. In quanto tale Amelia inconsciamente deve dipingerlo come un pericolo, un nemico. Come vedremo più avanti, la manifestazione fisica di Babadook, nella forma del marito, chiederà ad Amelia di consegnargli il bambino: la morte di Samuel alimenterebbe la malattia mentale di Amelia.
A riconferma, nell’ultima scena di cui tratteremo in questa prima parte dell’analisi di Babadook, l’armadio cade su Samuel e quasi lo colpisce. Allo stesso tempo Amelia, in cucina, si massaggia la tempia, apparendo quasi assente: è veramente lì in quel momento?
Amelia corre in camera e trova Samuel scioccato, nascosto sotto il letto. L’unica cosa che riesce a pronunciare è “Non farlo entrare! Non farlo entrare!” e qui sorge una domanda importantissima per la nostra analisi di Babadook: chi non deve entrare? Babadook o la malattia mentale di Amelia? E soprattutto, nella camera da letto o dentro Amelia stessa?
E con questo chiudiamo per adesso la nostra prima parte dell’analisi di Babadook. Ricordiamo che l’interpretazione qui proposta è composta principalmente da teorie personali. E voi? Cosa ne pensate?
..seconda parte?